INCONTRO SULLA PASTORALE GIOVANILE - Domenica 8 febbraio ore 15,30 a S. Giorgio

sabato 14 febbraio 2009

L’incontro è stato molto interessante per le cose che sono emerse durante il pomeriggio molto intenso e impegnativo. Purtroppo è mancata la presenza dei giovani, assenti perché spaventati dalla parola “pastorale” indicata nel manifesto (questa è stata la risposta ieri sera a cena alla mia domanda sulla loro assenza). Sono state due ore molto interessanti per il clima che si è creato e il dialogo costruttivo che è emerso, dal quale si è capito che esiste una volontà di affrontare tale problema.

Una volta esaminate le realtà nelle quali i giovani si identificano maggiormente (famiglia, amici, scuola, tempo libero, ecc.) siamo passati a individuare le problematiche che a noi sembrano essere quelle inerenti il mondo giovanile, in particolare dell’adolescenza.

Sono emerse diverse considerazioni circa la loro fatica ad assumersi responsabilità, a lasciarsi coinvolgere nelle cose e a fare scelte consapevoli. È stato poi notato come a volte sia difficile per loro pensare con la propria testa, senza farsi trascinare dal gruppo di appartenenza, specie se questo richiede una differenziazione dal gruppo stesso.

Nell’ambito della famiglia poi è emersa la difficoltà a mantenere un equilibrio educativo capace di non eccedere nella negazione a tutti i costi ma neanche nel lassismo senza controllo.

Gli aspetti positivi dei giovani rilevati durante il dibattito, sono stati molti e molto belli alcuni riguardano la loro capacità di entusiasmarsi, di essere coerenti e caparbi nelle loro posizioni. Per alcuni c’è ancora la volontà di dialogare con i genitori raccontando ciò che vivono.

Più volte è emersa la figura dell’educatore che è chiamato ad un compito molto impegnativo, dovendo gestire situazioni conflittuali tra le più disparate, e questo indifferentemente per un genitore, un insegnante, un animatore.

Si sono tentate anche alcune proposte che vertono sul principio cristiano di un oratorio come luogo educativo e creativo dell’identità umana prima ancora che cristiana. Per tutti è fondamentale poter contare su un oratorio, ma alle debite condizioni che questo richiede per sua natura, evitando cioè di dare vita ad un semplice luogo di ritrovo, o una sala giochi. Ciò che fa il ‘luogo’ non è solo la struttura materiale, quanto piuttosto la struttura umana, quella condizione cioè che permette di incontrare modelli, testimoni, esempi di vita, che facciano da leva per la crescita di un giovane. A questo proposito si è fatto notare che manca tutta quella generazione di quarantenni che dagli oratori sono andati via intorno agi anni sessanta, assenza questa che ha creato un vuoto proprio a livello di continuità.

Si vorrebbe tentare di dare vita a esperienze organizzate di vita oratoriana almeno nelle domeniche pomeriggio, con l’aiuto di genitori giovani che si facciano promotori di iniziative tese a stare insieme nel modo più vicino possibile a quello di un oratorio. Vista la difficoltà logistica delle nostre parrocchie si potrebbero infatti organizzare alcune domeniche pomeriggio alternandosi tra un oratorio e l’altro, in modo da offrire esperienze a entrambe le parrocchie che possiedono tali strutture.

Speriamo proprio di riuscire a realizzare questi momenti che a prescindere dai giovani, servono anche a noi adulti per riscoprire uno stile cristiano dello stare insieme, e quando insieme si vivono momenti come questi, ci si diverte con poco e si scoprono davvero tante piccole cose belle che sono ancora in grado di stupirci e affascinarci a qualunque età. Poi il resto lo farà sicuramente il Signore che è l’artefice della comunione per eccellenza.

Ringrazio di cuore tutti coloro che sono intervenuti per il contributo e la voglia di costruire che ha fatto da sfondo a tutto l’incontro.

d. Oscar

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