Noi con te: tre Parrocchie, una sola comunità!

mercoledì 3 dicembre 2008

È composto da simboli abbastanza facili da interpretare che esprimono sinteticamente il significato del lavorare insieme per un unico progetto e con uno stesso spirito.

Il titolo richiama una pluralità, una Comunità che si trova unita nella stessa fede che è quella della Chiesa. Il “Noi” sta a indicare la globalità dei credenti rappresentata dalle persone delle nostre parrocchie. Non più quindi l’individualità esclusiva di una parrocchia sganciata dalle altre che gli vivono accanto, ma ‘agganciata’ alle altre, componendo cosi un’unica realtà pastorale.

Questa realtà è poi inserita in una dimensione di relazioni orizzontali e verticali, cioè con il Cristo, che ci rende tutti uguali davanti a sé, ma soprattutto uguali “con” sé. È la concezione di una comunione più ampia che si incardina, e si incrocia con Lui. È per questo che al Cristo possiamo dare del Tu, con la confidenza dei fratelli e dei figli che mediante il dono della fede, sanno di appartenere alla ‘famiglia di Dio’.

Questo ‘incrocio’ è rappresentato da una croce stilizzata che si staglia verso l’alto ma allo stesso tempo mantiene la sua base sulla terra, quella terra dove vivono le nostre comunità riunite.

Le nostre comunità sono poi simboleggiate dal piccolo paesaggio sullo sfondo dove si riconosce il campanile di una chiesa, che non può più essere inteso come quello della nostra parrocchia, quasi fosse la sola a doverci interessare. È chiaro che questa non deve scomparire ma deve fare da sfondo ad un’opera ben più importante e prioritaria, quella cioè di inserirsi in un conteso più ampio ed esteso che è quello di un’Unità Pastorale di zona.

La frase di Giovanni sotto il braccio orizzontale della croce resta il monito, la meta alla quale guardare continuamente. Poste in alto, queste parole ci invitano continuamente a guardare a Lui, a elevare il nostro sguardo verso Colui che è stato trafitto perché diventassimo una cosa sola con Lui e attraverso di Lui, con il Padre. L’essere “una cosa sola” dunque è questione di conversione, di un nuovo stile di vita, di obbedienza ad una volontà unitaria del Padre, e non più quella di ‘fare le cose per la mia parrocchia’.

In questa tensione verso una comunione di intenti, sta la nostra pace e la bellezza di essere cristiani, cercando di indirizzare la nostra vita, le nostre forze, la nostra mente e il nostro cuore verso un essere piuttosto che un fare. Solo cosi, il Padre ha promesso di darci la pace, solo cioè quando saremo capaci di presentarci davanti a Lui accompagnati dagli altri fratelli che ci vivono accanto.

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